Rudolf von Jhering e la svolta nella scienza del diritto
Premessa
1. Un genio vietato ai minori
2. Bolle di sapone e stomaco di struzzo
3. Polifonia del tedio e del sorriso
4. Ritrovarsi nel fumo
5. L’entusiasmo, il tormento, l’inconcludenza
6. Jhering, uno e due. E centomila
7. «Potrò tornare a ridere di cuore?». Il freddo inverno di un convertito infelice
8. Damasco, a lume di candela
9. Un pezzo di nave naufragata venduta due volte
10. Com’è difficile tradurre il nuovo
11. La via del sorriso: teoria senza fede, senza pericolo. L’urto tra sentimento giuridico e innovazione
12. La svolta del 1859 e il palcoscenico delle ombre. Pacchioni e Coviello sulla doppia vendita
13. Esiste un vero Jhering?
14. Il profeta convertito: lo Jhering della scuola del diritto libero, le manipolazioni di Philipp Heck
15. Jhering il molteplice. Futuro nel passato: il primo Jhering e il realismo
16. Gießen: Büchner e Jhering. Il Messaggero dell’Assia e il messaggio di Damasco
17. Perché abbiamo smesso di leggerlo veramente: da Schlossmann a Dilthey
18. Spargere il silenzio
19. La favola materialista: Otto von Gierke
20. La favola materialista: Eucken e Merkel
21. La furia poligrafa: Josef Kohler
22. Jhering con l’ebreo Shylock, i benpensanti con la furba Porzia
23. Shylock: Jhering contro Kohler, e viceversa
24. Kohler ingrato (con una memoria di Karl Jaspers)
25. L’odio caduto nella polvere: il trafiletto orrido del 1919
26. Piccoli nazisti polemizzano. «Giurisprudenza politica» di Schober
27. Dissipare l’ombra di Philipp Heck
28. Da Julius Binder a Karl Larenz: spirito, sangue e totalità di senso
29. Larenz postnazista: travestimento metodologico e supponenza idealista
30. Pensosità: da Erik Wolf a Franz Wieacker
31. Franz Wieacker: Jhering, la spina nel fianco
32. Wieacker e il suo Jhering, o dell’ostinata, vana, destituzione di un classico
33. Un altro Jhering tra Benedetto Croce e Norberto Bobbio. Dalla teoria al simbolo, solo andata
34. Rileggere: storiografia e teoria
35. Schegge autosovversive: la tigre del passato
36. Attraversare un passaggio intransitabile: Rudolf von Jhering e Walter Benjamin
37. Cogliere l’inganno del presente. Del buon uso delle teorie sconfitte
38. Aprire la stanza del passato, combattere il diritto romano con le sue stesse armi
39. Conciliare il presente lacerante con un passato in declino
40. Jhering e Flaubert: lo sciocchezzaio
41. Jhering e l’antisemitismo. Le battute indegne nel carteggio con Gerber
42. Jhering in amicizia con l’ebraismo
43. Una lettera decisiva: la condanna pubblica dell’antisemitismo
44. Esse sequitur operari: ebraismo e cristianesimo
45. Sei anni di cammino. Dalla doppia vendita al diritto soggettivo come interesse protetto: i limiti interni all’autonomia privata e alla proprietà (con una postilla su Bonfante)
46. La strada che Jhering non prese: Max Weber
47. Sei anni, e poi altri sette. Due vie per svoltare: tra «Lotta» e «Scopo»
48. Intermezzo: come la cameriera Caroline Kuhl lottò per il suo diritto contro Jhering, e vinse
49. Il diritto privato è la vera scuola di educazione politica del popolo
50. Il diritto soggettivo produce il diritto oggettivo
51. L’attuazione dell’interesse è sempre ideale, anche quando sia patrimoniale
52. Il diritto non diviene, è divenire
53. Lottare affinché il diritto divenga, muovendo dal basso, democraticamente
54. Per (non) finire. Liberare la forza inattuale dell’ineffettivo
55. Sette anni di divenire, e poi settanta volte sette
56. Pandette a colazione. E poi farne la rivoluzione, con un sorriso