CAPITOLO PRIMO. IL REGIME GENERALE DEI BENI CULTURALI DI INTERESSE RELIGIOSO
Sezione A) Beni culturali della Chiesa cattolica
1. La disciplina canonica
1.1. La rilevanza ecclesiale dei bona culturalia nel magistero pontificio e conciliare
1.2. Le fonti del diritto universale
1.2.1. Il Codex Iuris Canonici del 1983 e le fonti ad esso complementari. Specificità del corpus normativo per la Chiesa di rito latino e sue criticità
1.2.2. L’apporto degli organismi della curia romana al governo della Chiesa universale in materia di beni culturali
1.3. Le fonti di diritto particolare per la Chiesa cattolica in Italia
1.3.1. Il contributo della Conferenza episcopale italiana: l’esercizio congiunto del ministero pastorale dei vescovi diocesani e la cooperazione con le autorità civili
1.3.2. Il ruolo e le attribuzioni delle Conferenze episcopali regionali alla luce dell’evoluzione del modello regionale italiano. Regioni ecclesiastiche e regioni civili a confronto
1.3.3. L’autorità del vescovo diocesano e il contributo degli organi consultivi nel governo della Chiesa particolare
1.4. Il patrimonio culturale degli istituti di vita consacrata e delle società di vita apostolica
1.4.1. La disciplina dell’amministrazione dei beni definita nel Libro II del Codice di Diritto Canonico e sua rilevanza civilistica
1.4.2. Questioni attuali circa la corretta gestione dei beni culturali. La crescente attenzione della Santa Sede
1.4.3. Le forme di cooperazione con le autorità ecclesiastiche diocesane e le Conferenze episcopali (nazionale e regionali) per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali
2. La disciplina convenzionale: Chiesa cattolica e Stato italiano
2.1. L’art. 12 dell’Accordo di Villa Madama del 1984. Contenuti e forme di attuazione
2.2. Le intese “di vertice” in Italia
2.3. Le intese tra regioni civili e Conferenze episcopali regionali
2.3.1. (Segue). Gli accordi tra regioni civili e Conferenze episcopali regionali. Esperienze a confronto
3. La disciplina unilaterale dello Stato italiano: la normativa del Codice Urbani
3.1. Premessa
3.2. Le diverse fattispecie dei beni culturali ecclesiastici individuati sulla base di criteri soggettivi e oggettivi
3.3. Gli istituti in cui si struttura la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici
3.4. I beni culturali ecclesiastici «di interesse religioso» e le «esigenze di culto»
3.5. I beni culturali di interesse religioso: riferibilità della nozione anche a organismi di confessioni diverse dalla cattolica e a soggetti “laici”
3.6. Considerazioni conclusive: il ridotto rilievo dell’interesse religioso nella disciplina complessiva dei beni culturali ecclesiastici e la valenza generale del principio di collaborazione
Sezione B) Beni culturali di altre confessioni religiose
4. I beni culturali di interesse religioso nelle intese con le confessioni religiose di minoranza. Le fonti convenzionali
CAPITOLO SECONDO. CONSERVAZIONE, VALORIZZAZIONE/RIUSO DEI BENI CULTURALI ECCLESIASTICI
5. La disciplina canonica
5.1. Conservazione e valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici
5.1.1. La Chiesa cattolica e i beni culturali. La rilevanza ecclesiale e lo statuto giuridico
5.1.2. Il contesto italiano e l’attenzione per il problema dei fondi
5.2. I principali interventi a tutela dei beni culturali: criteri e adempimenti
5.2.1. La redazione dell’inventario e le prospettive dischiuse dal mezzo informatico
5.2.2. Il ruolo della manutenzione ordinaria e della messa in sicurezza
5.2.3. Gli interventi di manutenzione straordinaria e di restauro
5.3. Le possibilità di utilizzo dei luoghi sacri
5.3.1. La disciplina dei luoghi sacri e in particolare delle chiese
5.3.2. Alcuni usi specifici: gli edifici sacri tra mostre, concerti e visite turistiche
6. La disciplina di diritto ecclesiastico italiano
6.1. Conservazione e valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici nella disciplina ecclesiasticistica: fonti e competenze
6.2. Le intese tra CEI e ministero dei Beni e delle Attività culturali
6.3. Le intese regionali
6.4. Fonti e strumenti di finanziamento e agevolazione
CAPITOLO TERZO. ESPERIENZE DELLE FONDAZIONI EX BANCARIE
7. Analisi delle esperienze delle fondazioni aderenti alla ricerca Valorizzare la cultura del sacro. Il patrimonio culturale di interesse religioso al servizio della comunità
7.1. Generalità
7.2. Risultanze delle schede
7.3. Prime valutazioni e indicazione di “buone prassi”
Glossario
Indice analitico
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