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ISCRIVITILa crisi sanitaria ha trasformato le relazioni tra Stato e cittadini, conducendo a limitazioni temporanee dei diritti fondamentali e facendo emergere conflitti tra le due dimensioni della salute, come diritto della persona e come diritto della comunità, e tra il diritto alla salute e le esigenze del sistema economico. Per far fronte all’emergenza, si è modificato il tradizionale equilibrio tra i poteri dello Stato, in una prospettiva in cui il tempo dell’emergenza sembra proiettarsi ancora a lungo sul futuro. La pandemia ha inoltre potenziato la centralità del digitale, dall’utilizzo di software di intelligenza artificiale per il tracciamento del contagio alla nuova connettività del lavoro remoto, passando per la telemedicina. Le nuove tecnologie svolgono un ruolo di prevenzione e controllo, ma pongono anche delicate questioni costituzionali: come tutelare la privacy individuale di fronte al Panopticon digitale? Come inquadrare lo statuto delle piattaforme digitali, veri e propri poteri tecnologici privati, all’interno dei nostri ordinamenti? La ricerca presentata in questo volume e nei due volumi collegati propone le riflessioni su questi temi di studiosi afferenti a una moltitudine di aree disciplinari: medici, giuristi, ingegneri, esperti di robotica e di IA analizzano gli effetti dell’emergenza sanitaria sulla tenuta del modello democratico occidentale, con l’obiettivo di aprire una riflessione sulle linee guida per la ricostruzione del Paese, oltre la pandemia. In particolare, questo terzo volume affronta gli aspetti legati all’impatto della tecnologia digitale e dell’IA sui processi, sulla scuola e sulla medicina, con una riflessione su temi quali l’organizzazione della giustizia, le responsabilità, le carenze organizzative degli enti.
Alessandro Pajno, presidente emerito del Consiglio di Stato, è stato Avvocato dello Stato e ha ricoperto numerosi incarichi di governo, in particolare: sottosegretario al ministero dell’Interno (Prodi 2), segretario generale alla presidenza del Consiglio dei ministri (Prodi 1) e capo di gabinetto del ministro del Tesoro Ciampi (D’Alema 1). Ha insegnato in diverse università e presso la Scuola superiore della Pubblica amministrazione. È direttore scientifico e componente del comitato scientifico della Fondazione Leonardo-civiltà delle macchine; è docente di Diritto amministrativo 2 alla Sapienza Università di Roma. Luciano Violante, già magistrato, professore ordinario di Diritto e Procedura penale e parlamentare; presidente della Camera dei deputati dal 1996 al 2001. È presidente della Fondazione Leonardo-civiltà delle macchine. Ha a lungo presieduto italiadecide, associazione per la qualità delle politiche pubbliche.