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ISCRIVITITecnologia e globalizzazione hanno paradossalmente creato solitudine, causata da un eccesso di stimoli, che inducono un’attività frenetica del cervello, levando spazio alla riflessione e alla libertà del pensiero, intasato dalle entrate sensoriali saturate dalle connessioni in rete e dalla televisione. È la solitudine di un cervello che in una stanza invia e riceve notizie solo attraverso messaggeri strumentali informatici, ma spesso ha perso il contatto affettivo con gli altri. Il cervello troppo connesso è un cervello solo, perché rischia di perdere gli stimoli fisiologici dell’ambiente, del sole, della realtà palpitante di vita che lo circonda.
Lamberto Maffei è vicepresidente dell’Accademia nazionale dei Lincei e professore emerito di Neurobiologia alla Scuola Normale di Pisa. Con il Mulino ha pubblicato «La libertà di essere diversi» (2011) e «Elogio della lentezza» (2014).