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ISCRIVITINella cultura del Seicento si fa strada un vero e proprio "modello anatomico" la cui fortuna, in tutta Europa, è dovuta in buona parte agli spettacolari progressi compiuti, con Vesalio, nel campo dell'anatomia propriamente detta. L'impatto del modello anatomico riflette, nell'esplorazione della natura umana e del "cuore", la rivoluzione - intervenuta nella rappresentazione del mondo fin dal Rinascimento - che rompe l'unità di universo, religione, cultura. La letteratura rispecchia il cambiamento; la frammentazione, il discontinuo, sono sempre più praticati, come attesta la fortuna dei moralisti, a partire da Montaigne. Questa nuova scrittura, disarticolata, è sicuramente in anticipo sulle mentalità correnti; essa annuncia Nietzsche e ben si accorda con la nostra modernità.
Indice: Verso un'archeologia dello sguardo..., di C. Imbroscio. - Prefazione. Letteratura e anatomia. - I. Morale, antropologia, anatomia. - II. Il "piccolo mondo": cosmografia, anatomia e scrittura moralista. - III. Dal teatro del mondo all'anatomia. - IV. L'"anatomia morale" in Spagna e in Francia. - V. L'anatomia moralizzata. - VI. L'anatomia morale. - VII. L'incisione della memoria: brevità e anatomia. - VIII. La Rochefoucauld e "l'anatomie de tous les replis du cur". -Postfazione. Oltre l'anatomia: poetica del frammento in età classica. - Fonti. - Bibliografia. - Indice dei nomi.
Louis Van Delft è professore emerito dell'Università di Paris X. Ha soprattutto insegnato all'estero (Canada, Stati Uniti) ed ha ricevuto il premio della fondazione A. Von Humboldt per la cooperazione scientifica tra Germania e Francia. Tra le sue pubblicazioni: "Le Moraliste classique" (1982), "Littérature et anthropologie" (1993), "Le Théâtre en feu" (1997) e "Les Spectateurs de la vie. Généalogie du regard moraliste" (Presses de l'Université de Laval, (di prossima pubblicazione).