La storia dell’amministrazione come capitolo centrale della storia d’Italia dal 1861 a oggi. Utilizzando gli archivi ma anche le leggi, le circolari e gli atti ufficiali, le memorie e gli epistolari e persino, più di recente, le interviste in video dei capi di gabinetto, il volume propone un affresco delle poche virtù e dei molti vizi dell’apparato burocratico italiano nella sua ultrasecolare evoluzione. Lo Stato stampella dello sviluppo, la meridionalizzazione del personale con Giolitti e dopo, i tentativi di riforma e la loro sconfitta, la vita materiale degli impiegati e la loro speciale cultura, i grandi funzionari, il fascismo, lo Stato imprenditore, la Repubblica, gli enti pubblici, le Regioni: il libro ripercorre il lungo e contrastato cammino della pubblica amministrazione che dall’Unità arriva alla crisi attuale.
Guido Melis ha insegnato Storia dell’amministrazione pubblica e Storia delle istituzioni politiche nelle Università di Sassari, Siena, Roma «La Sapienza» e nella Scuola superiore dell’amministrazione. Con il Mulino ha pubblicato anche «Burocrazia e socialismo nell’Italia liberale» (1980), «Fare lo Stato per fare gli italiani» (2014), «La burocrazia» (nuova ed. 2015), «La macchina imperfetta» (2018; Premio Viareggio). La prima edizione di questo libro ha vinto il Premio Acqui Storia e il Premio Sissco.
- Introduzione. Tre chiavi di lettura
- I. Alle origini del sistema amministrativo italiano
(1861-1876)
- 1. Le burocrazie negli Stati preunitari
- 2. Il modello Cavour
- 3. Gli impiegati della nuova Italia
- 4. Uomini e strutture
- 5. Virtù e miserie di Monsù Travet
- 6. Le contraddizioni del centralismo «debole»
- 7. La burocrazia della cifra
- 8. Costruire l’Italia
- 9. Conoscere l’Italia
- II. Da Depretis a Pelloux (1877-1900)
- 1. La questione degli impiegati
- 2. L’amministrazione al lavoro
- 3. Francesco Crispi e la «riforma dello Stato»
- 4. L’amministrazione al tempo di Crispi
- 5. Un caso esemplare: il ministero dell’Interno
- 6. Autonomie e controlli: un nuovo tipo di centralismo
- 7. Nuove culture nell’amministrazione: la statistica
- 8. Nuove culture nell’amministrazione: la diplomazia
crispina
- 9. Verso la fine del secolo
- III. L’età di Giolitti (1900-1914)
- 1. Il «decollo amministrativo»
- 2. Giolitti e il «progetto burocratico di governo»
- 3. Tecnici e amministrativi
- 4. Il sindacalismo degli impiegati: da travet a cittadino
- 5. Una legge per gli impiegati
- 6. Un’amministrazione per il Mezzogiorno
- 7. L’amministrazione dell’emergenza
- 8. L’amministrazione al tempo di Giolitti
- IV. La guerra, il dopoguerra, il fascismo (1915-
1943)
- 1. L’amministrazione di guerra
- 2. L’alternativa nittiana
- 3. La «semplificazione amministrativa»
- 4. Il fascismo al governo e la riforma De Stefani
- 5. Una burocrazia in camicia nera?
- 6. Il comitato del 1929
- 7. Il governo della burocrazia
- 8. Il rapporto centro-periferia
- 9. L’amministrazione parallela
- 10. Il regime degli impiegati e la società italiana
- V. L’amministrazione tra guerra e dopoguerra
(1943-1978)
- 1. La Repubblica Sociale
- 2. L’amministrazione tra guerra e dopoguerra
- 3. L’epurazione
- 4. L’Ufficio per la riforma
- 5. La seconda burocrazia
- 6. Realtà e progetto: verso il centro-sinistra
- 7. La programmazione
- 8. Gli anni Settanta
- VI. L’amministrazione in briciole (1978-2000)
- 1. Il Rapporto Giannini e la legge-quadro
- 2. L’amministrazione negli anni Ottanta
- 3. La stagione difficile delle riforme. Luci e ombre
- 4. L’iniziativa riformatrice di Bassanini
- 5. Un identikit di fine secolo
- 6. L’amministrazione davanti ai giudici
- VII. Mutamenti senza riforme (2001-2018)
- 1. La «grande bonaccia» degli anni Duemila
- 2. L’alternativa necessaria: il potere dei gabinetti
- 3. L’esperimento di Renato Brunetta
- 4. Il tentativo di Marianna Madia
- Conclusione: un’amministrazione in mezzo al guado
- Indice dei nomi
- Indice degli argomenti