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ISCRIVITILa lingua che parliamo dice molto di noi e del modo in cui stiamo nel mondo. È uno strumento di formazione non solo individuale e collettiva, ma anche, in senso ampio, civile. In questa conversazione con Giuseppe Antonelli, Luca Serianni torna su alcuni nuclei centrali della sua attività di grammatico e di storico della lingua: la norma e l’uso, l’insegnamento scolastico e universitario, l’italiano della poesia e del melodramma. È un libro dal tono affabile, ricco di aneddoti, che offre nuovi e originali spunti di riflessione. Davvero quella dei ragazzi di oggi è la «generazione venti parole»? È ancora utile studiare le lingue classiche? Usare il dialetto è un bene o un male? La grammatica si va impoverendo? E quanto conterà, per la lingua del futuro, la rivoluzione digitale? Un dialogo appassionato sull’italiano, la sua storia e il suo presente: la sua importanza per la vita della nostra comunità e delle nostre istituzioni.
:: Il booktrailer del libro ::
Luca Serianni è professore emerito di Storia della lingua italiana nella Sapienza - Università di Roma. Fra i libri pubblicati con il Mulino ricordiamo: «Italiani scritti» (2012), «Storia dell’italiano nell’Ottocento» (2013), «Parola» (2015) e «Per l’italiano di ieri e di oggi» (2017). Giuseppe Antonelli è professore ordinario di Storia della lingua italiana nell’Università di Pavia. Il suo ultimo libro è «Il museo della lingua italiana» (Mondadori, 2018). Con il Mulino ha pubblicato «Ma cosa vuoi che sia una canzone. Mezzo secolo di italiano cantato» (2010) e «L’italiano nella società della comunicazione 2.0» (20162).