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ISCRIVITILa nostra economia è costruita secondo un modello «lineare»: preleviamo risorse naturali dall’ambiente e le restituiamo sotto forma di residui che procurano danni all’ecosistema. È un destino inevitabile, un prezzo necessario da pagare al progresso? Lo abbiamo creduto a lungo, ma ora la natura ci presenta il conto. Perché la nostra civiltà non finisca per morire soffocata dai propri rifiuti, è necessario imboccare una strada alternativa. Quella dell’«economia circolare», nella quale gli scarti ridiventano materie prime. Se un mondo senza rifiuti è impossibile, un mondo senza discariche è invece del tutto realizzabile, come testimoniano molte esperienze. Servono però iniziative economiche, servizi, impianti, infrastrutture. Un’opportunità anche per l’Italia, che malgrado tutte le sue munnezze, conquista anche primati positivi. A una condizione: che nessuno scambi l’economia circolare per un bucolico mondo dal quale i rifiuti scompaiono per magia.
Unicamente online è disponibile un'Appendice, composta da due sezioni. La prima contiene tabelle e figure supplementari riferite direttamente al testo, e contraddistinte dalla lettera A. La seconda contiene testi integrativi, contraddistinti dalla lettera B.
Il volume ha vinto il Premio Demetra 2021 (assegnato all'interno della rassegna Elba Book Festival).
Antonio Massarutto è docente di Economia Applicata all’Università di Udine e Research fellow del GREEN, Università Bocconi. Per il Mulino ha pubblicato «I rifiuti: come e perché sono diventati un problema» (2009); «Privati dell’acqua? Tra bene comune e mercato» (2011); «L’acqua. Un dono della natura da gestire con intelligenza» (2015). Collabora con lavoce.info