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ISCRIVITI«Il Sessantotto è un evento di storia globale: il primo della storia umana ad accadere simultaneamente ai quattro punti cardinali del mondo, di qua e di là della cortina di ferro, nel sud del sottosviluppo e nel nord dell’opulenza… Si scopre allora di appartenere a uno spazio nuovo dove c’è la pace ma anche la minaccia atomica, il boom economico ma anche la percezione delle ineguaglianze su scala mondiale, la prima mondovisione televisiva ma anche il senso di finitezza e precarietà che suscita la Terra vista dallo spazio. È come una breccia che si apre»
È stata la stagione dei giovani: in tutto il mondo i figli del baby boom postbellico, affluiti in massa all’università, rivendicano diritti, affermano istanze di libertà nella sfera personale come in quella sociale, inaugurano nuovi costumi e consumi. Ma il 1968 vede anche l’invasione della Cecoslovacchia, con l’avvio di una fase di irrigidimento sovietico, che sta alla base della crisi del mondo comunista; e poi l’inizio della globalizzazione finanziaria, la rinascita islamica, il primo sgretolarsi dell’identità della classe operaia, l’instabilità crescente in Africa, il diffondersi del terrorismo in molti paesi, mentre emergono nuove forme di impegno, con il costituirsi delle Ong, e nuovi movimenti politici e sociali come il femminismo e l’ambientalismo.
Marcello Flores ha insegnato nelle Università di Siena e di Trieste. Per il Mulino ha tra l’altro pubblicato «L’età del sospetto» (1995), «1956» (1996), «Il secolo mondo» (2002), «Il genocidio degli armeni» (2006), «Storia dei diritti umani» (2008), «Traditori» (2015), «Il secolo dei tradimenti» (2017). Giovanni Gozzini insegna Storia contemporanea e Storia del giornalismo nell’Università di Siena. Tra i suoi libri, con Bruno Mondadori: «La strada per Auschwitz» (1996), «Storia del giornalismo» (2000), «Migrazioni di ieri e di oggi» (2006); con Laterza: «La mutazione individualista. Gli italiani e la televisione» (2011).