«La regola in apparenza più semplice e sensata da seguire, per un medico, è “lottare sempre”, cercare sempre qualcosa di più da fare … Ma lottare non significa necessariamente fare di più. Significa fare la cosa giusta per il paziente, anche se non è sempre chiaro che cosa sia giusto.»
Atul Gawande
È vero che la morte è diventata tabù, che la società moderna la nega e la nasconde più di quelle premoderne, condannando all’isolamento chi sta per lasciare questo mondo? Ed è forse per questo che i medici mentono al malato, e gli nascondono le cattive notizie sulla sua salute? È vero che la medicina moderna è rivolta solo al prolungamento della vita e all’ostinazione terapeutica, mentre trascura le esigenze e le sofferenze dei malati terminali? Che cosa è stato fatto per contrastare questa tendenza? Perché sono nate e a cosa servono le cure palliative? Come, dove e con chi si passa oggi l’ultima fase della vita? Nel decifrare la complessa mappa del fine vita il libro mette a confronto i cambiamenti avvenuti in Italia con quelli degli altri paesi occidentali.
Marzio Barbagli è professore emerito dell’Università di Bologna, dove ha insegnato Sociologia. Fra i suoi numerosi libri, tutti pubblicati dal Mulino, segnaliamo «Congedarsi dal mondo. Il suicidio in Occidente e in Oriente» (2009), premio Mondello per la saggistica, tradotto in inglese, coreano e portoghese.
- Introduzione
- I. In tempo di epidemie
- 1. Le epidemie di peste
- 2. Le sofferenze e la solitudine degli infermi
- 3. I lazzaretti
- 4. Senza la cristiana pietà
- 5. Le epidemie di colera
- 6. Condizioni demografiche e riti pubblici
- II. Il fatal giorno nei diversi ceti
- 1. Gli ospedali
- 2. La buona morte
- 3. Nobili e borghesi
- 4. Contadini
- 5. Lunga agonia
- 6. Poveri e poverissimi
- 7. Lo spirito di famiglia e l'assistenza pubblica
- III. Una medicina diffusa
- 1. Una variopinta moltitudine di curatori
- 2. Le comari e gli specialisti popolari
- 3. Curatori religiosi e magici
- 4. I ciarlatani
- 5. Il controllo della medicina popolare
- 6. Un confine labile
- 7. Il monopolio dei medici
- IV. Il silenzio dei medici
- 1. Il modello paternalistico
- 2. Una lunga tradizione
- 3. Menzogna utile e menzogna dannosa
- 4. Le emozioni e la salute
- 5. I dissidenti
- 6. La Chiesa cattolica
- 7. I galatei dei medici e i loro codici deontologici
- V. I luoghi dell'inizio e della fine
- 1. Il parto
- 2. Morire in ospedale: la prima fase
- 3. L'ospedalizzazione nella seconda metà del Novecento
- 4. Continuità di un ideale
- 5. Transizione sanitaria e traiettorie di malattia
- 6. Chi muore a casa
- 7. Peculiarità italiane
- 8. Famiglie con legami forti e deboli
- 9. Due diversi andamenti
- 10. L'inversione di tendenza in Italia
- VI. Cosa resta da fare
- 1. Il primo hospice
- 2. La diffusione delle cure palliative
- 3. In Italia
- 4. Dentro gli hospice
- 5. Le cure palliative precoci
- 6. Le cure palliative e il luogo del decesso
- 7. Continuare a fare qualcosa
- 8. Il controllo del dolore
- 9. Un'etica del limite
- VII. Comunicare brutte notizie
- 1. Storia di Babe
- 2. La verità nella diagnosi
- 3. Un'Europa a più velocità
- 4. Modena, 1982
- 5. L'Italia e gli Stati Uniti
- 6. Le cause del ritardo
- 7. Mutamenti in Italia
- 8. Un'arte difficile
- 9. I fattori del mutamento
- VIII. Perdere sé stessi
- 1. La demenza
- 2. I caregivers
- 3. Due record italiani
- 4. L'espansione dell'offerta
- 5. Il dilemma di Hilfiker
- 6. Demenza e palliazione
- IX. Il calore del proprio letto
- 1. Milano e Napoli
- 2. Il dualismo dopo l'Unità
- 3. L'andamento del divario
- 4. Lo zio Clemente
- 5. Tre credenze sul trapasso
- 6. Le anime condannate
- 7. Tornare a casa prima o subito dopo
- 8. Arretrati e avanzati
- Conclusioni
- Appendice. Ricerche svolte e fonti
- Note
- Riferimenti bibliografici
- Indice analitico
Anteprima del testo delle prime cinque pagine a stampa del primo capitolo.
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