«analisi asciutta e illuminante»
Adriano Prosperi
Il fascismo si proclamò totalitario e corporativo, ma non fu interamente né l’uno, né l’altro. Pretese di erigere un nuovo Stato, ma riutilizzò abbondantemente elementi e residui dello Stato liberale. Autoritario e dittatoriale, concentrò il potere pubblico, ma accettò anche una sua limitata pluralizzazione. Incorporò gli organismi di resistenza economica, eliminò libere elezioni, creò un surrogato della rappresentanza politica, si valse di organizzazioni satelliti, ma ricorse ad amministrazioni parallele per gestire la crisi economica. Sabino Cassese, in questo libro che è, al tempo stesso, una storia delle istituzioni fasciste e una ricostruzione dei tipi di Stato cesaristi, esprime dubbi sul valore euristico della nozione di totalitarismo, esamina successi e fallimenti del corporativismo e propone un’analisi più complessa dei paradossi dello Stato fascista.
Sabino Cassese, giudice emerito della Corte costituzionale, è professore emerito nella Scuola Normale Superiore. Tra i suoi libri con il Mulino: «L’Italia: una società senza Stato?» (2011), «Chi governa il mondo?» (2013), «Diritto amministrativo. Una conversazione» (con L. Torchia, 2014), «Governare gli italiani. Storia dello Stato» (2014) e «Dentro la Corte.Diario di un giudice costituzionale» (2015).
- Introduzione. È esistito uno Stato fascista?
- PARTE PRIMA. CHE TIPO DI STATO ERA LO STATO FASCISTA?
- I. I tratti essenziali dello Stato nel periodo fascista
- 1. Le persistenze
- 2. Le priorità della politica legislativa fascista
- 3. La concentrazione del potere
- 4. La pluralizzazione del potere
- 5. La personalizzazione istituzionalizzata del potere
- 6. La componente razionalizzatrice
- 7. La lunga durata delle istituzioni degli anni Trenta
- II. Lo Stato fascista
- 1. La storia del problema
- 2. Le difficoltà del problema
- 3. Profili definitori e di metodo
- III. Le strategia istituzionali del fascismo
- 1. La società civile
- 2. Lo Stato
- 3. Lo Stato organico e le sue debolezze
- IV. La continuità Stato liberale-Stato fascista-Stato democratico
- 1. La stampa periodica
- 2. L'associazionismo, i sindacati e i partiti
- 3. La libertà d'opinione e la propaganda
- 4. Gli interventi di polizia
- 5. Il sistema politico-amministrativo e il suo vertice
- 6. L'ordine corporativo
- V. Uno Stato totalitario?
- PARTE SECONDA. IL CORPORATIVISMO FASCISTA E LA PRIMA CRISI DELLO STATO
- VI. Il corporativismo come fenomeno mondiale
- 1. Una «poussée fébrile, qui n'eut qu'un temps»?
- 2. Un guazzabuglio di correnti e di idee
- 3. Corporativismo fascista e prima crisi dello Stato
- VII. Lo Stato e i sindacati
- 1. Un rapido sguardo sulle istituzioni corporative fasciste
- 2. «Incorporare gli organismi di resistenza economica negli ingranaggi dello Stato borghese»
- 3. «Una piramide che poggia sul proprio vertice»
- 4. La burocrazia sindacale e la promozione politica dei suoi vertici
- VIII. Le corporazioni in azione
- 1. Dal corporativismo senza sorporazioni alle corporazioni senza corporativismo
- 2. Un manuale di pratiche anticoncorrenziali
- 3. Le organizzazioni corporative satelliti
- IX. Lo Stato fascista corporativo
- 1. Il corporativismo come surrogato della rappresentanza politica
- 2. «Una nuova civiltà politica»: «attese e speranze» suscitate dal corporativismo
- 3. Corporativismo e fascismo
- Ringraziamenti
- Indice dei nomi
Anteprima del testo delle prime cinque pagine a stampa del primo capitolo.
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