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ISCRIVITIC’è stata davvero una grande Italia e non solo in termini economici. Poi è cominciato il nostro declino, insieme a quello di altri paesi europei. È un declino che ha tante ragioni, comprese le illusioni che abbiamo nutrito per anni, rifiutandoci di guardare in faccia la realtà e di fare i conti con essa.
Il grande slancio e i sogni generati dal miracolo economico ci hanno fatto credere che una crescita indefinita avrebbe permesso di garantire senza aggravi fiscali i diritti sociali ed economici. In realtà, dagli anni settanta in poi l’Italia ha pagato benessere e diritti anche ipotecando il proprio futuro. Secondo la stringente interpretazione proposta in questo volume, fenomeni come l’industria di stato, il crollo delle nascite, il Servizio sanitario nazionale hanno avuto un peso maggiore di quello del terrorismo o del compromesso storico nelle vicende di un paese che ha scelto di rinviare finché possibile il faccia a faccia con il declino demografico, il ristagno e ora la decrescita, la perdita di posizioni dell’Occidente.
Appendice a cura di Carlo D’Ippoliti
Giuliano Amato già presidente del Consiglio e più volte ministro, è presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana e della Scuola Superiore S. Anna di Pisa. Tra i suoi libri pubblicati con il Mulino: «Il potere e l’antitrust» (1998), «Il gioco delle pensioni: rien ne va plus?» (con M. Marè, 2007), «Forme di Stato e forme di governo» (con F. Clementi, 20122). Andrea Graziosi insegna Storia contemporanea nell’Università di Napoli Federico II. Con il Mulino ha pubblicato «Guerra e rivoluzione in Europa 1905-1956» (2002), «L’Unione Sovietica in 209 citazioni» (2006), «L’università per tutti» (2010), «L’Urss di Lenin e Stalin» (20102), «L’Urss dal trionfo al degrado» (20112), «L’Unione Sovietica 1914-1991» (2011).