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ISCRIVITIL’avvento della società dei consumi in Italia non ha solo modificato e trasformato la vita di milioni di cittadini, ma ha anche rappresentato una sfida per la classe politica repubblicana che ha dovuto relazionarsi con un fenomeno in grado di modificare i comportamenti collettivi ed individuali. All’interno di un arco cronologico che parte dalla fine degli anni Cinquanta e arriva fino agli anni Ottanta, il volume analizza come le diverse culture politiche italiane hanno affrontato il consumismo emergente e quali risposte hanno offerto alla sfida di una società che cambiava. Di fronte alla diffusione dei consumi, peraltro rallentata dal persistere di disuguaglianze nella distribuzione del reddito, le élite politiche ed intellettuali hanno oscillato tra la promozione di modelli di consumo come forma di emancipazione e il tentativo di controllare e indirizzare il nascente consumismo al fine di evitarne le forme considerate più estreme e/o di contrapporre consumi individuali, considerati negativi, a consumi collettivi ritenuti positivi. Questo contraddittorio rapporto tra politica e consumo ha in sostanza accompagnato l’evoluzione della società in Italia influenzando la ricezione dei modelli di consumo nella nostra società.
Stefano Cavazza insegna Storia contemporanea all’Università di Bologna. Con il Mulino ha pubblicato «Dimensione massa» (2004), «La rivoluzione dei consumi. Società di massa e benessere in Europa 1945-2000» (2010, curato con Emanuela Scarpellini).