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ISCRIVITIUna innovativa ricerca ricostruisce la nascita, largamente sconosciuta, del gioco d’azzardo. La sua tormentata istituzionalizzazione nel tardo Medioevo, portata anche a rendita attraverso tasse e tributi, matura in parallelo al risvegliarsi sociale ed economico di quei secoli, superando le interdizioni giuridiche e morali. Emerge allora una categoria di marginali, riconoscibili perché usi a giocare tutto, «usque ad camisiam»: i barattieri, esclusi ma al tempo stesso funzionali rispetto all’ordine corrente. Partendo da indizi di carattere assai diverso, Ortalli descrive questo mondo al confine fra legalità e illegalità, fra violenza e sconforto, tracciandone la parabola fino al Quattrocento, quando l’azzardo trova altre vie e nuovi strumenti: dalle carte da gioco alle lotterie.
Gherardo Ortalli insegna Storia medievale nell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Con il Mulino ha pubblicato anche «Scuole e maestri tra Medioevo e Rinascimento. Il caso veneziano» (1996). Esperto di storia del gioco, dirige «Ludica», annali di storia e civiltà del gioco della Fondazione Benetton Studi Ricerche. Fra gli altri suoi libri: «Lupi genti culture» (Einaudi, 1997).