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ISCRIVITILa «guerra al terrorismo», la detenzione illegale di sospetti «terroristi globali», lo svolgimento di operazioni belliche senza autorizzazione parlamentare, il ricorso alla tortura per ordine del presidente (e la sua successiva giustificazione legale) sono segni della straordinaria espansione dei poteri del presidente degli Stati Uniti d’America. L’autore ripercorre la storia della presidenza americana e mostra come Bush e Obama abbiano consolidato una cinquantennale tendenza patologica ad estendere i propri poteri a scapito del Congresso e della Corte Suprema. Nell’ambito dei tre poteri statali la presidenza degli Usa sta divenendo oggi – secondo la prospettiva qui illustrata – il ramo più pericoloso, priva com’è di elementi moderatori, supportata da staff di consulenti «addomesticati» e sorretta da un uso politico dei sondaggi.
Bruce Ackerman, costituzionalista, insegna Diritto e Scienza politica all’Università di Yale. In italiano sono stati tradotti: «La giustizia sociale nello Stato liberale» (Il Mulino, 1984), «La nuova separazione dei poteri» (Carocci, 2003), «La costituzione di emergenza» (Meltemi, 2005), «Prima del prossimo attacco» (Vita e Pensiero, 2008).