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Presentazione. Come è nata la sociologia della comunicazione di massa,
di Gianpietro Mazzoleni
Introduzione
Parte prima: Le masse
I. Comunicazione di massa. Lazarsfeld, Adorno, Merton (USA,’30-40)
1. Sociologia e comunicazione
2. I primi passi della carriera di Lazarsfeld
3. La ricerca sulla radio e il Frankfurt Institute
4. La radio e la psicologia del panico
5. Giornali e radio
II. Cultura di massa. Horkheimer, Adorno, Brecht, Benjamin (Germania/USA, ’30- 40)
1. La questione sociale
2. Teoria critica e masse
3. Alienazione e feticismo della merce
4. La ragione strumentale
5. La reificazione della coscienza
6. La «Dialettica dell’Illuminismo»
7. L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
8. La feticizzazione della musica
III. La fine delle masse. Merton, Lazarsfeld, Riesman, Katz (USA, ’40-50)
1. Robert Merton
2. Persuasione di massa
3. La rilevanza dello studio della comunicazione di massa
4. La folla solitaria
5. Il flusso della comunicazione a due stadi
6. La ricerca di Decatur
7. «Personal Influence»
Parte seconda: La vita quotidiana
IV. Cultura e comunicazione. Leavis, Hoggart, Williams (Gran Bretagna, ’30-50)
1. L’assenza della questione sociale
2. L’inglese e le masse
3. La civiltà di massa
4. «The Uses of Literacy»
5. La cultura della vita quotidiana
6. Cultura e società
7. La fine delle masse
8. Cultura e comunicazione
V. Cultura e tecnologia. Innis, McLuhan (Canada, ’50-60)
1. Storia e comunicazione
2. Le tendenze della comunicazione
3. «La Galassia Gutenberg»
4. Il mezzo è il messaggio
5. Il villaggio globale elettronico
6. Le tecnologie fanno la storia?
VI. Comunicazione come interazione. Goffman e Garfinkel (USA, ’50-70)
1. L’ordine dell’interazione
2. La disattenzione civile
3. La sociologia del sé
4. Giochi di faccia
5. Le basi morali dell’interazione
6. La biografia del sé
7. Etnometodologia
8. Il parlare come interazione
Parte terza: Razionalità e irrazionalità comunicativa
VII. Comunicazione e linguaggio. Austin, Grice, Sacks, Levinson (Gran Bretagna/USA, ’50-70)
1. La filosofia del linguaggio ordinario
2. Pragmatica
3. «Politeness»
4. Deissi 186
5. L’analisi della conversazione
6. Il discorso radiotelevisivo
VIII. Comunicazione come ideologia. Hall (Gran Bretagna, ’60-70)
1. «Media studies»
2. Ripensare lo studio della cultura
3. La rilevanza dell’ideologia
4. «Encoding/decoding»
5. Un modello alternativo
6. Un testo in transizione
7. Il testo del 1980
8. Il momento della codifica
9. Cambia l’oggetto di studio
10. Linguaggio e ideologia
11. Spettatori
12. Una valutazione preliminare
13. «Media studies» e femminismo
14. «Audience studies»
IX. Comunicazione e «publicness». Habermas (Germania/USA/Gran Bretagna, ’50-90)
1. Le forme storiche della «publicness»
2. La rifeudalizzazione della vita pubblica
3. Un giudizio preliminare
4. Modernità vs. postmodernità
5. Razionalità comunicativa
6. La rivisitazione di «Storia e critica dell’opinione pubblica»
7. Media, politica e «publicness»
Conclusioni
Riferimenti bibliografici
Indice analitico
Indice dei nomi