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Il cinema, i rotocalchi, i fumetti, i fotoromanzi, la radio, i dischi di musica leggera: sono i primi strumenti del consumo culturale di massa sviluppatosi in Italia negli anni del fascismo e nel dopoguerra. A questa fase iniziale dell'espansione della cultura popolare commerciale, prima dell'avvento della televisione nel 1954, ? dedicato il libro, che offre una documentata ricostruzione dell'evoluzione delle maggiori industrie culturali e dei consumi di film, dischi, settimanali. Grazie anche a una ricchissima serie di testimonianze orali, raccolte in diverse regioni del paese, vengono illustrati gli effetti della cultura di massa sui valori e sui modelli di comportamento in trasformazione. Lungi dal costituire una cinghia di trasmissione del potere o uno strumento di distrazione, la cultura commerciale - nella prospettiva degli autori - ha avuto nel periodo considerato un ruolo cruciale di emancipazione e modernizzazione, diffondendo valori e modelli, ad esempio nelle relazioni fra i sessi e fra le generazioni, che hanno inciso a fondo nella societ? italiana e che spesso sono entrati in conflitto con gli stessi progetti educativi dello stato, dei partiti di massa e del movimento cattolico.
David Forgacs insegna Storia dell'Italia contemporanea nello University College London. Con il Mulino ha pubblicato "L'industrializzazione della cultura italiana" (1993, nuova ed. 2000). Stephen Gundle insegna Storia dei mass media nell'Universit? di Warwick. In italiano ha pubblicato "I comunisti italiani fra Hollywood e Mosca. La sfida della cultura di massa, 1943-1991" (Giunti, 1995).