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ISCRIVITIA partire dai molteplici significati correnti associati ai termini di "feudalesimo" e "neofeudalesimo", questo libro studia lo sviluppo storico del feudalesimo nell'Europa moderna, successivamente alla fase della sua massima espansione medievale. Se in aree come l'Europa mediterranea il feudalesimo costituì tra Cinque e Settecento un asse portante dell'economia e della società, nell'Europa centro-orientale esso resistette fino alla seconda metà dell'Ottocento. Regime delle terre e degli uomini, caratterizzato dall'unità di possesso e governo del territorio; complesso di funzioni delegate dal sovrano; forma economica fondata prevalentemente sulla rendita da giurisdizione e sulla patrimonializzazione dei diritti signorili; insieme di rapporti sociali condizionanti; sistema di scambio con la sovranità e il potere politico: il feudalesimo fu tutto questo, riuscendo a condizionare, laddove si fece struttura prevalente della società, le forme e l'evoluzione degli Stati moderni europei.
Aurelio Musi è professore ordinario di Storia moderna presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Salerno, dove è stato preside dal 1995 al 2001. Coordina il dottorato in Storia dell'Europa mediterranea dall'Antichità all'Età Contemporanea presso l'Università della Basilicata. Tra le sue pubblicazioni più recenti: "Le vie della modernità" (Firenze, V ed. 2006); "La rivolta di Masaniello nella scena politica barocca" (Napoli, II ed. 2002); "Napoli, una Capitale e il suo Regno" (Milano, 2003); "La stagione dei sindaci" (Napoli, 2004, premio internazionale di saggistica "S. Valitutti"); "Il Mezzogiorno prima della questione meridionale" (con G. Vitolo, Firenze, 2004); "L'Europa moderna tra Imperi e Stati" (Milano, 2006).