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ISCRIVITILa documentata ricostruzione di una delle più accese battaglie politiche dell'Italia repubblicana.
Cinquant'anni fa, nel 1953, attorno alla cosiddetta "legge truffa" si combatté una delle grandi battaglie politiche dell'Italia del dopoguerra. Il progetto di legge elettorale, che prevedeva un cospicuo premio per la coalizione che avesse ottenuto la maggioranza, è apparso ad alcuni un tentativo di restaurazione, sconfitto dall'opposizione dei partiti popolari, ad altri il primo tentativo di dar vita a un'ingegneria costituzionale in grado di garantire all'Italia quel "governo efficiente" bloccato - si riteneva - dalla frammentazione dei partiti. A opporsi alla legge non furono solo le sinistre e le destre: accanto a queste scesero in campo, e si rivelarono decisive, molte forze intellettuali che si mobilitarono contro quella che consideravano una minaccia per la democrazia. Esperta di storia dei sistemi elettorali, Maria Serena Piretti, sulla base di molte carte inedite, presenta in questo libro una dettagliata ricostruzione di quegli eventi, non senza offrire qualche spunto di riflessione sull'"ingegneria elettorale" dei giorni nostri.
Maria Serena Piretti insegna Storia contemporanea e Storia comparata dei sistemi elettorali nella Seconda Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Bologna, sede di Forlì. Tra le sue pubblicazioni: "La giustizia dei numeri. Il proporzionalismo in Italia 1860-1923" (Il Mulino, 1991), "Le elezioni in Italia dal 1848 ad oggi" (II ed. Laterza, 1996) e "La fabbrica del voto" (Laterza, 1998).