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ISCRIVITIIl ritratto biografico di colui che fu il principale artefice della caduta di Mussolini
Il nome di Dino Grandi è legato indissolubilmente alla seduta del Gran Consiglio del fascismo che nella notte dal 24 al 25 luglio 1943 votò di fatto la sfiducia a Mussolini, aprendo la via alla liquidazione della sua ventennale dittatura. Di quella seduta, di quel pronunciamento del massimo organo del regime contro il duce, Grandi fu l'artefice e il regista. Ma, per quanto decisivo, il ruolo giocato nella fine del fascismo non rende giustizia alla figura politica di Grandi, che fu fascista e anzi mussoliniano fino in fondo, nonostante tutto. Sottosegretario dell'Interno durante la crisi Matteotti, quindi sottosegretario e poi ministro degli Esteri, ambasciatore a Londra, presidente della Camera dei fasci e delle corporazioni, ministro della Giustizia, Grandi è stato uno dei massimi protagonisti del regime. Questo volume, che corona una ricerca di molti anni, ha inteso abbracciare in un'unica narrazione la vicenda umana e politica di Dino Grandi: una vita e una carriera che, proprio nella "fedeltà disubbidiente" a Mussolini, nell'impasto di idealità e astuzia, di fede e spregiudicatezza, serbano molti tratti esemplari di quel frastagliato rapporto che gli italiani ebbero con il duce.
Paolo Nello insegna Storia contemporanea e Storia dei movimenti e dei partiti politici nella Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Pisa. Tra i suoi libri: "L'avanguardismo giovanile alle origini del fascismo" (Laterza, 1978), "Il partito della Fiamma. La destra in Italia dal MSI ad AN" (Iepi, 1998); con il Mulino, "Dino Grandi. La formazione di un leader fascista" (1987) e "Un fedele disubbidiente. Dino Grandi da Palazzo Chigi al 25 luglio" (1993). Di Dino Grandi il Mulino ha pubblicato, a cura di Renzo De Felice, il memoriale "25 luglio 1943" (1983; nuova ed. 2003) e l'autobiografia "Il mio paese. Ricordi autobiografici" (1985).