Miracoli e prodigi, profezie e visioni nell'esperienza religiosa medievale.

Fra gli storici contemporanei, André Vauchez è quello che ha maggiormente contribuito a rivendicare la centralità dell'esperienza religiosa nell'interpretazione della società medievale, con opere oramai classiche sulla santità e la spiritualità. E nell'esperienza religiosa del Medioevo il soprannaturale ha un ruolo di primo piano. Per lo storico non si tratta di giudicare questo aspetto della religiosità quale segno di credulità e d'infantilismo ma, secondo una prospettiva antropologica, di metterne in luce le funzioni. E' quanto Vauchez compie in questo nuovo volume organizzato attorno ai temi della santità, dei miracoli, delle profezie e alla difficile convivenza fra soprannaturale e istituzioni. Analogamente a quanto aveva fatto nel suo studio sulla santità, Vauchez in questo volume mette al centro dell'indagine la dialettica fra la religiosità "dal basso" che si esprime nell'adesione alle diverse forme del soprannaturale e le istituzioni ecclesiastiche e laiche che cercano di disciplinarle. Quello che si gioca attorno al soprannaturale è infatti anche un problema di potere: carisma contro istituzione. Prete, profeta e re sono poteri in concorrenza. Tutto questo Vauchez indaga in una serie di analisi centrate appunto sulla santità come potere, sul ruolo dei profeti e delle profezie, e infine sulla risposta data dalle istituzioni alla diffusione spontanea e "selvaggia" del soprannaturale.

André Vauchez, docente di Storia medievale nell'Università di Parigi X a Nanterre, è direttore dell'Ecole française di Roma. Tra le sue opere ricordiamo, in italiano: "La santità nel Medioevo" (Il Mulino, 1999²), "La spiritualità dell'Occidente medievale" (Vita e pensiero, 1978), "I laici nel Medioevo" (Il Saggiatore, 1989), "Ordini mendicanti e società italiana, XIII-XV secolo" (Il Saggiatore, 1990).