Original sin is a topic that over the centuries has left its
mark on Western culture, and its impact has not been confined to the religious
sphere. This book describes the historical development of the doctrine of original
sin from its beginnings in the thought of Augustine of Hippo, the African bishop
who supplied a major framework for the concept, up to the threshold of modernity.
Augustine's views were built up against a backdrop comprising the teachings
of Paul the Apostle, Latin patristic traditions, and various expressions of
religious heterodoxy. Hereditary sin as conceived by Augustine was at the centre
of controversy for two major reasons: the possible transmission of guilt among
generations, from father to sons; sin's link to sexuality, which had been irreparably
compromised by Adam's transgression. The Middle Ages witnessed a weakening of
these two debates within a new city-based culture, mindful towards the profane
sciences developed in newly circulated Greek and Arab texts. During the Middle
Ages the Garden of Eden was used as an anthropological laboratory, in which
men and women lived in a state of primitive integrity, in contrast to their
latter-day corruption.
Luciano Cova formerly taught History of Medieval Thought at the University of Trieste.
- I. Condizione primitiva e caduta nelle antiche culture mediterranee
- II. Agostino e l'esistenza di un «peccato ereditario»
- 1. Sistematizzatore o creatore? Polemiche storiografiche
- 2. Testimonia biblici ed esorcismi battesimali: le «prove» del peccato originale
- 3. In Adamo tutti peccammo e da lui deriviamo per via seminale nel fervore dell'amplesso: i modelli di trasmissione del primo peccato
- 4. Le colpe degli altri padri e la ricaduta sui figli: i Profeti non smentiscono la Legge
- III. Agostino: che cos'è il peccato originale
- 1. Il peccato originale come colpa «propagata» ai discendenti di Adamo: peccato, volontarietà, ereditarietà
- 2. La gravità della colpa: il destino dei bambini morti senza il lavacro battesimale
- 3. Il peccato originale come pena inflitta a tutti gli uomini in seguito alla caduta: mortalità, concupiscenza, ignoranza
- 4. Sessualità umana e peccato: la polemica con Giuliano, vescovo pelagiano
- IV. Originale peccatum: retaggio agostiniano e metamorfosi medievali
- 1. La «natura corrotta» come orizzonte culturale del Medioevo
- 2. Concupiscenza e/o mancanza della giustizia originale: Pietro Lombardo, Anselmo e gli sviluppi della teologia scolastica fino al Trecento
- 3. Esiste una «colpa di natura» senza consenso personale? Eredità pelagiane nell'etica di Abelardo e nella dottrina sul limbo dei maestri duecenteschi
- 4. L'ardore della libido come causa dell'infezione: permanenza e crisi di un modello psicosessuale di trasmissione
- V. La trasmissione della colpa tra filosofia naturale, medicina e metafisica
- 1. E se soltanto Eva avesse peccato? Tommaso, Aristotele e la propagazione per via solo maschile della «ragione seminale»
- 2. L'eccezione che conferma la regola: privo della corruzione originale fu solamente Cristo, l'unico nato senza copula carnale
- 3. Parziale recupero delle dottrine mediche sul ruolo della donna nella generazione: Bonaventura e le «santificazioni» di Maria
- 4. Trasmissione del peccato come partecipazione alla natura umana privata della grazia: Scoto e il declino del modello biologico
- VI. L'Eden come laboratorio antropologico
- 1. Angelo o animale? Immortalità e albero della vita
- 2. Congiungersi mediante un puro atto di volontà: la sessualità che mai poté esercitarsi
- 3. Conoscere senza la fatica dell'esperienza
- 4. Animale politico? Uomini (e donne) senza padroni
- Appendice bibliografica
- Indice dei nomi
Anteprima del testo delle prime cinque pagine a stampa del primo capitolo.
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