Raccontare il passato: una storia per immagini

Gli anni cinquanta: inizia un’avventura

La Società editrice Il Mulino nasce nel 1954: viene fondata dai giovani redattori che tre anni prima avevano lanciato l’omonima rivista di cultura e politica. Il nostro primo libro è la Relazione introduttiva al primo convengo amici e collaboratori del Mulino: un testo programmatico, che traccia le linee culturali che attraverseranno le stagioni dell’Italia, arrivando sino a oggi. Per descrivere il gruppo dei fondatori Eugenio Montale scriverà sul «Corriere della Sera» queste parole: «Diversi di idee e di provenienza essi non si riconoscono nelle attuali strutture: in quelle dei partiti per esempio; non comunisti respingono l’anticomunismo a buon mercato dei conservatori; rifiutano l’antitesi tra clericalismo e anticlericalismo; chiedono agli storici di non dimenticare l’apporto della sociologia, ai filosofi di non trascurare l’apporto della scienza e della tecnica, ai cittadini di pensare con la loro testa e non con quella del capogruppo o del capo cellula. Colpisce il loro modo di lavorare in équipe, la moderazione del loro individualismo. Non hanno un capo. Formano un gruppo e questo è il loro aspetto più interessante».

Immagine: anni cinquanta

Gli anni sessanta: «portare dentro» alla cultura italiana

Il 1961 è l’anno dei grandi Convegni del Mulino. Il primo, organizzato da Fabio Luca Cavazza e Altiero Spinelli, dedicato a «La politica internazionale degli Stati Uniti e le responsabilità dell’Europa», richiamò a Bologna alcune tra le più importanti personalità politiche americane ed europee (Dean Acheson, Arthur Schlesinger, Helmut Schmidt) oltre a studiosi del calibro di Henry Morgenthau e Raymond Aron. Non per caso il 1961 è anche l’anno di lancio dei Classici della democrazia moderna. Questo è il decennio delle grandi traduzioni dalla sociologia americana: Parsons, Merton, Goffman, Berger, Luckman. Sono gli anni del Mulino che contribuisce a “sprovincializzare” la cultura italiana. In questo solco, nel 1965, nasce «per perseguire, in modo non episodico, fini di studio, di formazione e orientamento dell’opinione pubblica, di impegno civile e democratico» l’Associazione di cultura e politica il Mulino, che ancora oggi indirizza la programmazione della Società editrice.

Immagine: anni sessanta

Gli anni settanta: gli Universale Paperbacks

Il 1974 è l’anno di nascita della collana Universale Paperbacks il Mulino, pubblicata ancora oggi con l’acronimo UPM. È il primo tentativo di avvicinare un pubblico non specialistico con libri ad alta tiratura e di prezzo contenuto. Tra i primi titoli troviamo Storia economica dell’Europa pre-industriale di C.M. Cipolla, Disoccupazione intellettuale e sistema scolastico in Italia di Marzio Barbagli, Economia e tutela dell’ambiente di Emilio Gerelli, Ideologia e utopia di Karl Mannheim. Rispetto alle origini, gli UPM di oggi sono libri più accessibili e scritti prevalentemente da autori italiani. Ma il concetto rimane lo stesso: distillare dal sapere specialistico che produce le monografie di ricerca tematiche di interesse più generale, per portare a un pubblico più ampio quella «cultura documentata» che è al centro degli interessi del gruppo del Mulino.

Immagine: anni settanta

Gli anni ottanta: tre nuove collane

Il 1983 è un anno di grande riprogettazione editoriale, durante il quale nascono diverse nuove collane: a Contemporanea viene affidato il compito di analizzare la società presente e le sue evoluzioni. Contestualmente nascono altre due collane tutt’oggi esistenti: Intersezioni, per tenere insieme una saggistica di qualità non specialistica e Storia/memoria, una collana di diari e testimonianze. I primi volumi di Contemporanea sono Democrazia e redistribuzione di Giuliano Amato, La mafia imprenditrice di Pino Arlacchi, Ipotesi sull’Italia di Arrigo Levi. Aprono la collana Intersezioni libri come Amleto o Ecuba. L’irrompere del tempo nel giuoco del dramma di Carl Schmitt, Felicità privata e felicità pubblica di A.O. Hirschman, Vele e cannoni di C.M. Cipolla. Cinque anni dopo, nel 1988, Cipolla pubblicherà con noi Allegro ma non troppo, tutt’oggi un best seller (scopri qui la storia del libro).

Immagine: anni ottanta

Gli anni novanta: Farsi un’idea

Nel 1997 nasce la collana Farsi un’idea che oggi, dopo oltre trecento uscite, costituisce una vera e propria piccola enciclopedia (tascabile) del sapere. Una collana di base per fornire al lettore un’informazione essenziale ma documentata sui fenomeni, i problemi e i saperi del mondo contemporaneo. Con Farsi un’idea il Mulino porta a compimento quello sforzo di divulgazione che ha sempre avuto nella sua vocazione alla formazione anche e soprattutto delle nuove generazioni. I primi titoli restituiscono bene il mestiere di una collana che più che per lo studente è pensata per il cittadino: Lo stato e la politica di Paolo Pombeni, Lo sviluppo sostenibile di Alessandro Lanza, L’economia italiana di Luigi Federico Signorini e Ignazio Visco, Gli ebrei di Piero Stefani.

Immagine: anni novanta

Gli anni duemila: Voci

Nel 2007 nasce la collana Voci: piccoli libri di intervento, scritti da grandi intellettuali per il grande pubblico. A inaugurare questa nuova serialità è un aureo libretto di Ezio Raimondi, Un’etica del lettore, che in poche pagine rende espliciti i valori etici insiti nell’atto della lettura. Una sorta di manifesto, per un editore che di manifesti non ne ha e non ne ha mai avuti: «Il libro non informa soltanto né solo intrattiene: è una creatura, che non posso ridurre a una superficie discontinua di stimoli eccitanti quanto effimeri, di istanti consumati in se stessi. Essa anzi attinge il proprio volto più vero se ci si impegna nella continuità organica di un dialogo che cresce nel tempo, sempre sulla traccia di un'origine da riscoprire nel futuro: attraverso la differenza si illumina una affinità, una corrispondenza di forme e di gesti interiori, se si percorre il testo non come un turista, ma come un pellegrino, che nel compiere il suo viaggio cerca anche se stesso e indaga il proprio caos sentendosi responsabile».

Immagine: anni duemila

Gli anni dieci del duemila: umanesimo e scienza

In questo decennio fioriscono molte iniziative editoriali che ci caratterizzano ancora oggi. Nuove collane come Ritrovare l’Italia, un modo di rileggere la Penisola attraverso luoghi e vicende culturali al riparo dalle banalità messe in circolo dall’industria turistica, a cui si è poi affiancata Ritrovare l’Europa . Nuove serie dentro a collane esistenti come I comandamenti e Icone, entrambe a cura di Massimo Cacciari. E poi ancora: Parole controtempo per rileggere il presente attraverso vocaboli considerati a torto inattuali; Storie di numeri per tracciare una storia non convenzionale della cultura occidentale; La voce degli antichi, dove autori contemporanei rileggono grandi classici dell’antichità. Infine, collane come Raccontare la matematica e Formule per leggere il mondo segnalano il deciso ingresso della scienza tra le aree disciplinari classiche del Mulino, tradizionalmente umanistiche.

Immagine: anni duemiladieci

L’archivio fotografico del Mulino ora disponibile su Imago

Consiglio editoriale del mulino
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Anni settanta. Una riunione del consiglio editoriale della casa editrice nel parco di casa Matteucci