#36 | Bologna | 29 ottobre 2024 Cara lettrice, caro lettore,giovedì scorso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ci ha reso visita in casa editrice: vogliamo raccontarti come è ...

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#36 | Bologna | 29 ottobre 2024

 

Cara lettrice, caro lettore,

giovedì scorso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ci ha reso visita in casa editrice: vogliamo raccontarti come è andata, anche attraverso le fotografie realizzate dallo staff del Quirinale.


Come forse saprai, il Mulino non è soltanto una casa editrice ma un gruppo di istituzioni (la Rivista di cultura e di politica «il Mulino», la Società editrice, la Biblioteca e l’Istituto Cattaneo) che fanno capo a un’Associazione composta da un centinaio di studiosi diversi per formazione e orientamento culturale.

Per questo motivo ad accogliere Sergio Mattarella c’erano Paolo Onofri, presidente dell’editrice, Francesco Vella, presidente dell’Associazione il Mulino, Angelo Panebianco, presidente del Consiglio editoriale (un organo eletto ogni tre anni dall’Associazione, che indirizza i nostri programmi editoriali senza però vincolarci alle sue scelte) e Giovanna Movia, già direttrice editoriale.


Insomma, i libri di cui scriviamo qui ogni settimana sono il frutto sia dell’indirizzo culturale impresso dall’Associazione attraverso i suoi organi, sia dell’indipendenza di un editore con il compito di stare sul mercato.

Il nostro è davvero un lavoro di gruppo: è questo assetto che ci consente di fare libri in maniera diversa dagli altri editori (nati come noi nel secondo dopoguerra, ma in genere a proprietà familiare), è questo assetto che compie settant’anni e a ben vedere è questa particolarità a essere stata celebrata alla presenza del Capo dello Stato.

 

Come Associazione  – ha detto Francesco Vella rappresentiamo una pluralità di orientamenti che sono il nostro valore aggiunto e che cerchiamo di trasmettere alla casa editrice, all’Istituto Cattaneo, alla rivista il Mulino, alla Biblioteca. Il nostro ruolo di indirizzo ha sempre lo stesso obiettivo, inciso nell’articolo 2 del nostro statuto: «perseguire in modo non episodico fini di studio, di formazione e orientamento dell’opinione pubblica, di impegno civile democratico».

L’articolo 2 dell’Associazione incorpora l’ambizione dei giovani redattori che nel 1951 fondarono la rivista «il Mulino»: non chiudersi nelle discipline universitarie, ma mettere a disposizione del processo di ammodernamento del Paese la cultura documentata acquisita durante gli studi.

 


È questa ambizione politica (anche se mai partitica) a renderci, storicamente, un editore letto e seguito dalle classi dirigenti. Lo ha ricordato Angelo Panebianco nel suo intervento:

Presidente, io volevo parlarle di un aspetto in particolare: il Mulino è ricordato perché negli anni Sessanta porta le scienze sociali in Italia, ma non si limita a fare solo questo, a pubblicare libri di grande qualità, fa anche un’altra cosa, dà un impulso fortissimo alla ricerca empirica sulla società: penso alle grandi ricerche sulla Dc e sul Pci degli anni sessanta, ai lavori sui militanti.

Il forte impulso allo studio empirico ha delle ricadute sulla storia successiva del Mulino: nasce l’Istituto Cattaneo, oggi noto per le sue analisi immediate sui risultati elettorali.

Perché tengo a enfatizzare questo aspetto? Perché tuttora, in una società sempre più complessa, le ricerche empiriche servono a capire cosa succede nel paese e sono importanti per le classi dirigenti, che non hanno una diretta conoscenza di tutti i fenomeni. Mantenere questo equilibrio tra la riflessione teorica e la ricerca su ciò che accade è il nostro compito specifico.
 


A nome dell’editrice, Paolo Onofri  ha poi ricordato come si traduce, nei libri odierni e pubblicati per il grande pubblico, questo Dna.

Sul piano intellettuale, le orme della attività editoriale del Mulino cercano oggi di tracciare un sentiero di dialogo tra cultura umanistica e pensiero scientifico. Su quello politico-culturale, cercano di far emergere la consapevolezza del potenziale distruttivo della diffusione dei nazionalismi
 


Queste parole riassumono anche i criteri del nostro quotidiano lavoro di editor, un lavoro bellissimo, come ha raccontato la collega Monica Albertoni intervenendo a nome di tutti i dipendenti:

Del Mulino e della sua missione le hanno parlato i presidenti dei nostri organi e non c’è niente da aggiungere, se non che noi, che siamo dietro le quinte, lavoriamo per dare concretezza a quegli obiettivi di conoscenza e trasmissione del sapere, producendo quella cosa molto concreta che sono i libri e le riviste.

Il nostro è un lavoro bellissimo, che ci consente di godere di rimbalzo delle idee che ci portano i nostri autori e di respirare quei fermenti che nascono nell’ambiente culturale che ci circonda. Credo di interpretare un sentimento comune nel dire che nutriamo tutti affetto verso la nostra casa editrice, in cui ci riconosciamo, in cui molti di noi sono cresciuti e altri stanno muovendo i primi passi.

Sentiamo anche un profondo rispetto per le istituzioni, perciò siamo felici di averla qui oggi e l’apprezzamento che ha dimostrato per il Mulino nell’accettare di farci visita ci rende orgogliosi.
 

 


 

Sergio Mattarella non è stato il primo Presidente della Repubblica a onorarci della sua visita. Lavorando alle iniziative del Settantesimo abbiamo riordinato queste diapositive:

 

8 febbraio 2000
La visita di Carlo Azeglio Ciampi


Al governo c’è Massimo D’Alema, in libreria stanno per uscire Il costo dei diritti. Perché la libertà dipende dalle tasse, di Stephen Holmes e Cass R. Sunstein, Una storia della giustizia di Paolo Prodi, Il senso dei valori di Raymond Boudon.

Questa vostra capacità anche di anticipare i problemi, nel senso di accorgervi della loro rilevanza in prospettiva e quindi di svolgere un'azione di preparazione, è certamente uno degli elementi del Mulino visto non come elemento solamente di studio del passato e quasi quindi di conservazione, pure importante, della cultura; ma visto in questa chiave di capacità di sentire i problemi che montano nel Paese.

Questa vostra capacità di applicarvi ai problemi, di elaborarli e di dare loro approfondimento e diffusione, sia attraverso la rivista, sia attraverso la discussione e questa vostra apertura a chiunque voglia aprire un dialogo con voi, permette di guardare, anche nella prospettiva degli anni futuri a quello che Il Mulino potrà continuare a rappresentare per la vita democratica del Paese.

Per conoscere da vicino la figura di Carlo Azeglio Ciampi consigliamo Da Livorno al Quirinale, una straordinaria conversazione con Arrigo Levi.

 


 

31 gennaio 2012
La visita di Giorgio Napolitano


Al governo c’è Mario Monti, in libreria stanno per uscire Chi ha e chi non ha. Storie di disuguaglianze di Branko Milanovich, Creare capacità di Martha Nussbaum; Scienza, religione e politica di Robert K. Merton; Le voci dei libri di Ezio Raimondi.

Per conoscere da vicino la sua figura raccomandiamo questo libro, appena uscito, di Giovanni Matteoli, ex collaboratore del Presidente.

 

Per oggi è tutto, ti diamo appuntamento a martedì prossimo! 

 


 

 

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