#31 | Bologna | 1º ottobre 2024
Cara lettrice, caro lettore,
questa Macina è dedicata a un progetto editoriale di cui siamo molto orgogliosi: la ripubblicazione in versione digitale di 7 Classici della democrazia moderna.
Cosa sono i Classici della democrazia moderna?
Una collana di antologie del pensiero politico curata dallo storico Vittorio de Caprariis, progettata e lanciata nel 1961, quando il Mulino muoveva i suoi primi passi di editore.
Un progetto che consideriamo ancora attuale, e che per questo rimettiamo a disposizione sul nostro sito: gratuitamente, in formato eBook, con nuove postfazioni firmate da studiosi contemporanei.
Un regalo illuminista a tutti i lettori, per il nostro settantesimo compleanno (1954-2024).
Il 1961 è l’anno in cui John Kennedy presta giuramento come presidente degli Stati Uniti, l’anno in cui De Gaulle si ritira dall’Algeria, l’anno della prima esibizione dei Beatles al Cavern Club di Liverpool, l’anno della condanna a morte del criminale nazista Adolf Eichmann.
Era un altro mondo, era il dopoguerra. La nostra casa editrice esisteva da appena sette anni, era forte solo dell’attivismo culturale dei giovani redattori della rivista «il Mulino».
I fondatori del Mulino erano «assillati» dalla Costituzione e dalla sua attuazione. Il loro problema era la costruzione di un’Italia post-fascista, e in questa urgenza voltarsi indietro diveniva d’obbligo: quali pensatori, quali idee, ci hanno condotti sino a qui? A chi siamo debitori? Dove affonda le radici la democrazia che stiamo costruendo?
L’obiettivo culturale è chiaro: ritornare all’Illuminismo, recuperare il pensiero liberal-democratico che il regime fascista aveva reso straniero, e allargare il pubblico colto, fuori dagli schematismi ideologici della Guerra Fredda.
L’intera collana venne curata dallo storico Vittorio de Caprariis che a sua volta affidò la realizzazione delle singole uscite a un sotto-curatore con il compito di selezionare i testi e, qualora non esistessero in lingua italiana, di farli tradurre.
L’obiettivo di ciascun libro è introdurre alle opere fondamentali per il costituzionalismo moderno.
Per fare questo, i curatori non scelsero i testi più famosi, ma andarono alle periferie della produzione intellettuale dei «giganti», proprio con l’intento di restituire al lettore la complessità del cammino di indagine di ciascun pensatore. Per le stesse ragioni ogni antologia è dotata di una straordinaria appendice bio-bibliografica, che guida a una conoscenza diacronica e più ampia.
Pensando al momento storico che stiamo attraversando, e soprattutto agli studenti e agli insegnanti di oggi, dalla collezione originaria abbiamo selezionato sette autori:
“Dato che la forma di governo dipende dal conferimento del potere supremo, cioè quello di legiferare, essendo impossibile concepire che un potere inferiore detti legge ad uno superiore, o che un altro potere faccia le leggi, se non il supremo, la forma di governo dipende quindi da chi detiene il potere legislativo”.
Con la nuova postfazione di Giovanni Giorgini
“Il diritto delle genti è naturalmente fondato sul seguente principio: le diverse nazioni debbono farsi, in pace, il maggior bene e in guerra il minor male possibili. L’oggetto della guerra è la vittoria, quello della vittoria è la conquista, quello della conquista la conservazione. Da questo principio e dal precedente debbono discendere tutte le leggi che costituiscono il diritto delle genti”.
Con la nuova postfazione di Angelo Panebianco
“L’illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l’incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Abbi il coraggio della tua propria intelligenza! È questo il motto dell’illuminismo”
Con la nuova postfazione di Massimo Mori
“Chi può dirmi, vi prego, per qual motivo un agricoltore americano non è da ritenere uomo altrettanto buono ed onesto che un agricoltore inglese? Per nessun motivo riesco a scorgere fra di loro una qualche differenza; eppure sembra che gli agricoltori inglesi debbano essere governati e tassati dalla loro Assemblea, e che la stessa cosa non sia lecita e possibile per quelli americani!”
Con la nuova postfazione di Arnaldo Testi
“Agli uomini pei quali la parola "democrazia" è sinonimo di rivoluzione, anarchia, distruzioni, stragi, ho tentato di mostrare che la democrazia poteva governare la società rispettando le fortune, riconoscendo i diritti, risparmiando la libertà, onorando la fede; che se il governo democratico sviluppava meno di altri talune belle facoltà dell’animo umano, recava, tuttavia, benefici grandi”.
Con la nuova postfazione di Carlo Galli
“Io voglio parlarvi dei vostri doveri. Voglio parlarvi, come il core ci detta, delle cose più sante che noi conosciamo, di Dio, dell’Umanità, della Patria, della Famiglia. Ascoltatemi con amore com’io vi parlerò con amore. I doveri ch’io v’indicherò, io cerco e cercherò, finch’io viva, adempirli, quanto le mie forze concedono. Posso errare, ma non di core. Posso ingannarmi, non ingannarvi. Uditemi dunque fraternamente”.
Con la nuova postfazione di Roberto Balzani
“Si fanno stupore l’Azeglio ed altri di come l’Austria non sia pervenuta a spegnere nei nostri popoli l’animo italiano. Con che vengono quasi a significare che l’Austria non volle o non seppe operare con quant’efficacia poteva, e che con più diuturno proposito ben potrebbe sperare compimento all’impresa. Ben altra è la ragione vera delle cose. La coscienza esplicita e solenne d’una vita comune e nazionale è fatto nuovo e proprio del secolo”.
Con la nuova postfazione di Pier Paolo Portinaro
Ripubblicare in versione digitale questo nostro primo sforzo di divulgazione ci sembra il miglior modo per festeggiare settant’anni di coerente impegno editoriale, civile e democratico.
Lo ha spiegato Angelo Panebianco che, come Presidente del Consiglio editoriale della casa editrice, ha firmato la prefazione al progetto:
«Svecchiare la cultura politica del Paese è ancora oggi possibile, ma il rinnovamento richiede che si conoscano le idee elaborate dai grandi pensatori che prepararono e fecondarono il terreno su cui è cresciuta la moderna democrazia».
Ci piacerebbe molto conoscere conoscere le tue impressioni su questa iniziativa, dunque non esitare a scriverci a inmacina@mulino.it e a condividerla se ti sembra interessante!
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