#9 | Bologna | 2 aprile 2024 Cara lettrice, caro lettore,bentornato in Macina.Il numero 1/2024 (http://www.rivistailmulino.it/isbn/9788815423184) della rivista il Mulino, il periodico da cui se...

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#9 | Bologna | 2 aprile 2024


Cara lettrice, caro lettore,

bentornato in Macina.

Il numero 1/2024 della rivista il Mulino, il periodico da cui settanta anni fa è nata la nostra casa editrice, è da pochi giorni in edicola e in libreria.

Si intitola Senso della politica e religione civile perché tenta di mettere a fuoco il concetto di «sacro civile»: quel terreno condiviso dove si incontrano l’etica pubblica, il senso civico, i doveri di una società che si concepisce come una comunità di destino.

Si tratta di concetti fuori dal tempo per l’Italia contemporanea? I nostri autori pensano di no.

Il sacro civile è un idem sentire indispensabile soprattutto alle società odierne, sempre più complesse e atomizzate dalla tecnologia.

È un riconoscersi parte che precede le inevitabili divisioni sulla politica e sulle politiche, e il cui trasferimento dal religioso al civile ha consentito il dispiegarsi della modernità.
 


Il numero affronta questi temi con contributi molto diversi tra loro:

  • Marco Cammelli ci fa capire perché è utile parlarne adesso, proprio mentre il dibattito politico e le riforme languono;

  • Carlo Galli ricostruisce il significato profondo della parola politica, intesa come nucleo di senso esistenziale di una collettività;

  • Paolo Legrenzi descrive le insidie di un dibattito sempre più polarizzato;

  • Ernesto Galli della Loggia si chiede perché in Italia abbiamo problemi con la parola patriottismo;

  • Margherita Ramajoli riflette sul peso dei simboli costituzionali, a cominciare dal tricolore;

  • Michele Dantini ricerca una identità italiana di lungo periodo: un patrimonio addirittura precedente allo Stato costituzionale.

Alla fine della lettura parole come patria e nazione, che oggi la politica utilizza spesso per dividere, sprigionano tutt’altro significato.

Come in queste parole di Alcide De Gasperi risalenti al 1950 e ispirate dal dettato costituzionale, che abbiamo scelto come exergo:

«La nazione è anche una storia, una tradizione, un complesso di sentimenti, un complesso di idee che continuamente rifluiscono di generazione in generazione; ma la patria vivente in cui dobbiamo lavorare e che dobbiamo difendere è il popolo italiano. E quando diciamo di amare la patria, bisogna voler dire: lavorare, continuare nello sforzo pazientemente, fino a che al popolo italiano sia data la possibilità di una giustizia sociale che oggi non ha».

La sezione sul sacro civile è solo uno dei contenuti del numero, qui trovi l’indice completo. Ed è solo l’inizio di un itinerario: il Direttore Paolo Pombeni ha preso un caffè con noi per anticiparci i prossimi numeri del 2024 e raccontarci cosa significa dirigere la rivista il Mulino.

Tutti i numeri della rivista sono acquistabili in libreria, in edicola e sugli store online. Ma l’abbonamento è molto conveniente: fino al 15 aprile c’è lo sconto del 30%. Clicca sulla cartolina gialla per scoprire le formule e il codice per attivare la promozione. 

 



Un viaggio nellitaliano

A proposito di parole che, se conosciute, cambiano di significato, prosegue il nostro viaggio nell’italiano in compagnia del libro curato da Giuseppe AntonelliLa vita delle parole.

La seconda puntata della miniserie su YouTube ospita la linguista Lucilla Pizzoli che ci parla dell’espressione «fare giacomo giacomo».



Ed eccoci alla rubrica dedicata al nostro 70° compleanno. Nelle puntate #3 e #4 ti abbiamo presentato due dei fondatori della rivista il Mulino: Fabio Luca Cavazza e Nicola Matteucci

Oggi vogliamo ricordare Ezio Raimondi, uno dei massimi studiosi di letteratura italiana del Novecento, di cui è ricorso il centenario dalla nascita proprio lo scorso 22 marzo.

A essere precisi Raimondi è un «quasi fondatore», perché entrò a far parte della redazione della rivista il Mulino nel 1953, due anni dopo la fondazione. Ma la sua figura e la sua attività intellettuale sono state fondative per la nostra editrice, di cui Raimondi ha presieduto il Consiglio editoriale per quarant’anni, dal 1967 al 2006.

È una storia che puoi riascoltare in questo podcast curato dalla Fondazione Biblioteca del Mulino, attraverso il dialogo tra Marco Antonio Bazzocchi e Paolo Ferratini, curatore dell’ultimo libro di Raimondi, Le voci dei libri.

Qui trovi tutti i libri di Ezio Raimondi nel nostro catalogo.

Per oggi è tutto, alla prossima in Macina!



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